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Visualizzazione dei post da luglio, 2025

"Sono felice" di Pablo Neruda

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  Ode al giorno felice  Questa volta lasciate che sia felice, non è successo nulla a nessuno, non sono da nessuna parte, succede solo che sono felice fino all’ultimo profondo angolino del cuore. Camminando, dormendo o scrivendo, che posso farci, sono felice. sono più sterminato dell’erba nelle praterie, sento la pelle come un albero raggrinzito, e l’acqua sotto, gli uccelli in cima, il mare come un anello intorno alla mia vita, fatta di pane e pietra la terra l’aria canta come una chitarra. Pablo Neruda

"La canzone dell'albero vecchio" di Pablo Neruda

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  La canzone dell'albero vecchio   Ruscello, tu che passi mormorando  con la voce cristallina questa canzone,  tu che passi così, sempre cantando,  dando le tue acque come benedizione, tu che sai di vita, tu che sai  l’allegria ridente dell’ amore.  Che ti dicono gli occhi degli uccelli?  Ti han detto della mia vita e del mio dolore? Pablo Neruda Immagine:  ecoblog

"Temporale" di Hermann Hesse

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  Temporale S’ammala il sole, s’accuccia il monte, carovane di nere nuvole stanno in agguato di fronte, in basso timidi uccelli volano, in terra trascorrono grigie ombre. Il tuono, lento dopo il fulmine, passa con rombo pauroso. Fitta, gelida la pioggia s’abbatte in rovesci di scialbo argento, scroscia in fiumi, scorre in rivoli, con mal trattenuti singhiozzi. Hermann Hesse

“L’infinito” di Giacomo Leopardi, festa del bicentenario della stesura.

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  Saranno oltre  2.800 gli studenti  che domani prenderanno parte, insieme al Ministro  Marco Bussetti  e  Olimpia Leopardi , a una lettura collettiva de “L’infinito” in occasione del bicentenario della sua stesura. Lo faranno nella Piazzuola del Sabato del Villaggio, su cui affaccia la casa di Giacomo Leopardi, e lungo tutto il centro storico di Recanati, sua città natale. Un  flash mob  al quale si uniranno migliaia di ragazzi e di cittadini in tutta Italia, ritrovandosi all’interno di istituti scolastici, di biblioteche, nelle piazze e per le strade, per recitare simultaneamente i versi di uno dei componimenti più noti e amati della letteratura italiana. Tutto questo è “ #200infinito ”, la giornata organizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nata da un’idea di Olimpia Leopardi, realizzata con Casa Leopardi, in collaborazione con la RAI e con il Comune di Recanati. L’appuntamento è alle 11.30: protagoniste saranno...

"Il pendolo di Galileo" di Achille Campanile

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  Il pendolo di Galileo Quando Galileo, osservando le oscillazioni del pendolo, fece la grande scoperta, per prima cosa andò a dar la notizia al Granduca.  - Eccellenza - gli disse - ho scoperto che il mondo si muove.  - Ma davvero? - fece il Granduca, meravigliato e anche un po’ allarmato - E come l’avete scoperto? - Col pendolo. - Accidenti! Colpendolo con che cosa? - Come, con che cosa? Col pendolo e basta. Non c’era nient’altro, quand'ho fatto la scoperta. - Ho capito. Ma colpendolo con che cosa? Con un oggetto contundente? Con un’arma? Con la mano? - Col pendolo, soltanto col pendolo.  - Benedetto uomo, ho capito. Avete scoperto che il mondo si muove colpendolo. Cioè, che si muove quando lo si colpisce. Bisogna vedere con che cosa lo si colpisce. Non potete averlo colpito con niente. E ci vuole un bell’aggeggio per colpire il mondo in modo da farlo muovere.  Il grande astronomo e matematico si mise a ridere di cuore. - Eccellenza - disse - ma voi credete ch...

Leonardo da Vinci: lettura e comprensione del testo di favole per la scuola primaria e media. Analisi dei testi a cura di Ercole Bonjean

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  L'ostrica e il topo Un'ostrica si ritrovò, insieme a tanti altri pesci, dentro la casa di un pescatore, poco distante dal mare. - Qui si muore tutti - pensò l'ostrica guardando i suoi compagni che boccheggiavano sparpagliati per terra. Passò un topo. - Topo, ascolta! - disse l'ostrica. - Mi porteresti fino al mare? Il topo la guardò: era un ostrica bella e grande e doveva avere una bella polpa sostanziosa. - Certo - rispose il topo, che aveva ormai deciso di mangiarsela, - però ti devi aprire perché non posso trasportarti così chiusa. L'ostrica si dischiuse con cautela e il topo, subito, ci ficcò dentro il muso per addentarla. Ma, nella fretta, il topo la mosse un po' troppo e l'ostrica si richiuse di scatto imprigionando la testa del roditore. Il topo strillò. La gatta lo udì. Accorse con un balzo e lo mangiò. Leonardo da Vinci Il pesco e il noce Un pesco, che viveva accanto al noce, guardava con invidia il ramo del suo compagno carico di frutti. “Perché ...